Zombi

" E vennero su dall'Erebo le anime dei morti:
giovani spose e fanciulli vecchi che molto soffrirono,
e tenere vergini provate dal dolore precoce,
e schiere d'uomini trafitti da aste di bronzo,
morti sul campo, con le armi rosse di sangue;
a torme s'affollavano intorno alla fossa,
chi di qua, chi di là, con urla sovrumane;
ed io fui preso da pallida paura. "

La terra dei morti (XI, vv . 37-44) (Odissea, trad. Quasimodo)

Superba la traduzione di Quasimodo. Questo brano è di un'intensità eccezionale, ha una plasticità, una potenza evocativa unica. C'è il dramma, l'attesa, la suspense di un grande film dell'orrore. " E vennero su dall'Erebo "... queste anime che salgono piano piano, a migliaia, come zombi in un film di Romero: i movimenti lenti, inquietanti.
E' il numero che genera il terrore: l'affollarsi ad una ad una, e d'improvviso già sono una moltitudine; come gli uccelli del film di Hitchcock.
Sono anime sofferenti, che mantengono la loro umanità, anche se la natura ultraterrena viene improvvisamente svelata da quelle urla " sovrumane ", che fanno letteralmente sbiancare il lettore, oltre al narratore.

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