Illusione e realtà

Oggi lo vediamo così. Nonostante abbia 2500 anni, ed innumerevoli vicissitudini, è ancora imponente, maestoso, armonico, solido, in una parola perfetto. Alla perfezione, forse mai più uguagliata, contribuiscono le sue proporzioni quasi magiche, l'uso sapiente della sezione aurea, il fatto che il supervisore del progetto fosse un certo Fidia.
Ma tutto questo non basta, non giustifica quella sensazione che ci pervade quando lo ammiriamo, e l'occhio contempla senza sforzo quell'equilibrio di forme e volumi immensi, quel gioco di luci ed ombre che ci fa percepire l'attimo, l'esserci, come eterno, assoluto.
I Greci conoscevano la prospettiva, sapevano che una cosa è l'oggetto, ed un altra come esso ci appare. Coscienti che anche le forme più esatte non potevano apparire tali, per il filtro, l'interazione (oggi si direbbe con Heisenberg) " quantica ", fra l'osservatore e l'oggetto, hanno saputo sfruttare il gioco a loro favore.
Hanno creato cioè delle "correzioni ottiche ", in modo che l'oggetto, costruito volutamente imperfetto, ci apparisse perfetto !
In sostanza, per vedere il tempio così come possiamo ammirarlo nella figura 1 , gli antichi greci l'hanno volutamente edificato con la colonne non parallele e con il timpano arcuato come nella figura 2 ! Se avessero rispettato il parallelismo delle colonne, e la perpendicolarità del timpano, avremmo visto il tempio come disegnato nella figura 3 !

Essere e apparire, l'oggetto e la sua forma. Il Partenone non è così bello come ci appare, ovvero noi lo vediamo ancora più bello di quello è in realtà ! Come il volto di una donna, che qualche leggerissima asimmetria, qualche minuscola imperfezione, ce lo rendono unico ed inimitabile.

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