
Ma tutto questo non basta, non giustifica quella sensazione che ci pervade quando lo ammiriamo, e l'occhio contempla senza sforzo quell'equilibrio di forme e volumi immensi, quel gioco di luci ed ombre che ci fa percepire l'attimo, l'esserci, come eterno, assoluto.
I Greci conoscevano la prospettiva, sapevano che una cosa è l'oggetto, ed un altra come esso ci appare. Coscienti che anche le forme più esatte non potevano apparire tali, per il filtro, l'interazione (oggi si direbbe con Heisenberg) " quantica ", fra l'osservatore e l'oggetto, hanno saputo sfruttare il gioco a loro favore.
Hanno creato cioè delle "correzioni ottiche ", in modo che l'oggetto, costruito volutamente imperfetto, ci apparisse perfetto !
In sostanza, per vedere il tempio così come possiamo ammirarlo nella figura 1 , gli antichi greci l'hanno volutamente edificato con la colonne non parallele e con il timpano arcuato come nella figura 2 ! Se avessero rispettato il parallelismo delle colonne, e la perpendicolarità del timpano, avremmo visto il tempio come disegnato nella figura 3 !

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