L'Infinito di Leopardi


Siepe/spazio, silenzio, vertigine dell’intelletto. E poi, come un’onda, uno stormir di foglie, e la sua fragile voce... ed ancora silenzio, ed il tempo, e tutta la sua vita in un attimo…
Il Poeta alla fine raggiunge veramente l’infinito, si fonde in esso. Il suo pensiero vi annega dentro e senza più panico ormai, si perde, naufraga nel mare materno, oltre i confini dello spazio e del tempo. Mi viene in mente l’immagine del feto nelle ultime scene di “2001: Odissea nello spazio”.

Focalizzando qualche spunto, riguardo alla siepe, l'Autore gioca come un regista; sapete quando inquadrano un oggetto, o una figura umana in primo piano e lasciano sfuocato l'orizzonte. Poi viene messo a fuoco un oggetto lontano (non a caso in gergo si dice mettere a fuoco sull'infinito !) e l'oggetto o la figura in primo piano si sfuoca a sua volta. Questo gioco di " fuochi " che si alternano rende la " profondità " della scena.

"E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude"

Questa siepe nasconde quasi completamente l'orizzonte, ma il poeta può ancora vederlo, ed il suo occhio mette a fuoco alternativamente la siepe e l'orizzonte, facendoci apprezzare lo spazio, la tridimensionalità della scena. Molto più piatta sarebbe invece apparsa, se avesse contemplato montagne, o boschi, o il mare all'orizzonte: è la siepe che ci da la distanza.

" e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura."

Il silenzio assoluto, " assordante " quasi da camera di isolamento, fa vacillare la ragione, ma appena il Poeta sente " il vento stormir tra quelle foglie " ecco che nuovamente l'antinomia ritorna, in questo gioco di particolare/generale, siepe/orizzonte, silenzio/stormir di foglie che serve a " definire " appunto l'infinito, a delinearne i contorni, lo spessore; a farcelo intuire, sebbene sia un concetto al di là della mente umana.

" e mi sovvien l'eterno
E le morte stagioni, e la presente
E viva e 'l suon di lei "

L'infinito è un concetto fisico ma anche temporale. L'eterno, il passato, il presente : il tempo ! Come nella fisica spazio e tempo sembrano aspetti di una stessa realtà, dimensioni che la qualificano e paiono annullarsi una nell'altra, così il Poeta coglie l'altra dimensione dello spazio, dell'infinito: il tempo, l'eterno. Pare quasi di leggere la celebre formula di Einstein E=mc² .

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