Nani e giganti

Alla domanda se Nietzsche possa essere considerato un precursore della psicanalisi, Freud rispose:
«Per molto tempo ho evitato di leggere Nietzsche, altro filosofo i cui presentimenti e le cui intuizioni coincidono frequentemente, in modo sorprendente, con i laboriosi risultati della psicanalisi. E ciò perché, più che interessarmi la priorità, mi importava mantenermi libero da ogni influenza».

Prendo spunto dalla dichiarazione di Freud per una riflessione : a volte può essere utile analizzare un problema senza aver letto, studiato, senza essersi esurientemente documentati su cosa altri abbiano " scoperto " prima, in proposito.
Seguire un " filone " di pensiero, una tradizione, ed essere ad ogni istante al passo con la conoscenza attuale, permette di affermare, con Bernardo di Chartres (un filosofo francese del XII secolo), che:
" Siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti."

E' senz'altro vero, in tutti i campi del sapere, ma alle volte ciò può " tarpare le ali " a spiriti eccelsi, a menti sopraffine come quella dello scopritore della psicanalisi. Uomini di tale tempra è meglio che lavorino da soli, che lascino fluire il loro intelletto a piacere, mossi da quella curiosità immediata, non incanalata verso una determinata possibilità, che è il principale carattere distintivo del genio.
E generalizzando il discorso, troppo spesso il " ricercatore ", nel senso più ampio del termine, si affida allo "stato dell'arte", ai dogmi impliciti di teorie che al momento vanno per la maggiore, senza cercare di contare solo sulle proprie forze, di vedere con i propri occhi.
E non è colpa sua... viviamo in una società che ha fatto dello scambio delle informazioni, il credo indiscusso. Internet, in primis, permette a chiunque di accedere con un semplice clic, ad una mole spaventosa di dati su qualsiasi argomento, scientifico o meno.
In un attimo siamo bombardati da centinaia e centinaia di abstracts, di conferenze, di simposi. Senza accorgercene veniamo continuamente " plasmati " da questa gigantesca fiumana di dati, fatti, notizie, esperimenti, osservazioni, interviste, approfondimenti.
Forse deriva anche da queste considerazioni, la mia impressione che la scienza, in tutti i campi, stia rallentando.
Sebbene, come noto, la scienza proceda a " salti ", alle volte ovviamente veri e propri balzi epocali, e non si possano darle delle scadenze, per esempio la scoperta della cura del cancro, al giorno d'oggi ci si " accontenta " di piccoli progressi, di minuscoli passi avanti, in attesa che qualche genio laceri con un lampo il velo nebbioso del mistero.
Ritornando alla frase di Freud, bisognerebbe sforzarsi di tenere la mente sgombra, lucida, pulita. Una " aggressiva " tabula rasa, pronta a cogliere, con meraviglia, qualsiasi piccola, apparente contraddizione della vita.

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