Ai posteri l'ardua sentenza

Ma in fondo, perché scrivo su questo blog ? E’ una sorta di testamento spirituale, è la paura della morte. L’angoscia della morte… da giovane neanche ci pensi, ma ad una certa età, ci pensi almeno una volta al giorno. Mi sono chiesto sempre quanto durano questi blog. In rete ho trovato riposte stupide, tipo :

“Qual è la durata media della vita di un articolo che pubblico sul mio blog? Quanto posso “promuovere” un pezzo prima che diventi vecchio?”

 

“Se non hai rinnovato l'abbonamento per il servizio di hosting e ti risulta il sito cancellato, ecco cosa puoi fare per provare a salvarlo.”

 

Non voglio promuovere il blog ! Non mi preoccupo se ricevo una visita dopo quattro anni. Voglio sapere quando qualcuno (l’hosting ?) decide di cancellare un blog: erased, finito, stop.

E nei cimiteri ? Le lapidi, le croci, quanto durano ? Se tutti i parenti del defunto sono a loro volta morti, chi si preoccuperà della manutenzione delle tombe ? Domande tipiche di uno che avanza con l’età… forse uno psichiatra intravede qualche sintomo di depressione, in queste domande angosciate.
Internet come tomba che corre nell’etere… come lascito imperituro (?) ai posteri. “Polvere eri e polvere ritornerai”. Ecco… non vorrei ritornare proprio polvere, chissà se una ragazza, nel 2345, leggendo un mio post, sorriderà.

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle”, “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, un quadro di Rembrandt, una statua di Michelangelo, “E = mc2”.

Un piccolo, infinitesimo post, che appare quando fai una ricerca su Google… mi basterebbe.