Matematica dell'amore

Ecco l'amore perfetto... quello che tutti sognano e raramente trovano. Un amore che cresce col tempo, costantemente, senza pause, senza cedimenti. Una Retta è la sua rappresentazione matematico/geometrica. Una retta con inclinazione positiva, perchè ce ne sono di parallele all'asse del tempo e di quelle che vanno in giù...


Questa figura  invece caratterizza spesso le relazioni umane: dall'amicizia, o meglio dalla conoscenza, alla passione fugace. La Parabola ! Si arriva ad un punto massimo, e poi inesorabilmente si ricade... a zero (indifferenza), o anche sotto zero (odio). L'origine può essere stata da un'antipatia (Y<0) che si è tramutata in interesse, o da uno stato indifferente (Y=0), o c'era un'immediata simpatia a prima vista (Y>0).



L'ultima figura potrebbe essere l'immagine del matrimonio... da una passione travolgente si arriva ad uno stato di equilibrio stabile: è l'Iperbole ! Magari possiamo assestare la curva ad un livello finale un tantino più alto...

La terra dei morti


La terra dei morti (XI, vv . 37-44) (Odissea, trad. Quasimodo)

E vennero su dall'Erebo le anime dei morti:
giovani spose e fanciulli vecchi che molto soffrirono,
e tenere vergini provate dal dolore precoce,
e schiere d'uomini trafitti da aste di bronzo,
morti sul campo, con le armi rosse di sangue;
a torme s'affollavano intorno alla fossa,
chi di qua, chi di là, con urla sovrumane;
ed io fui preso da pallida paura.

Immagini di una potenza terrificante; sembra di assistere ad un film di Romero, con una folla di zombie che avanza implacabile. Vengono avanti sfiorando il suolo, leggeri, sfumati, ed il loro numero sterminato, le urla.
Tutti sotto un unico denominatore : la morte, che toglie loro ogni residuo d'umanità e li accomuna nel dramma. 
In quel " E vennero su dall'Erebo " c'è il genio di Quasimodo, con la sua traduzione aderente al testo e che sa cogliere lo spirito del più grande di tutti : Omero.

Le affinità elettive

Esistono eccome... per la buona pace di Goethe. Non sono un appassionato di musica, nel senso che la ascolto raramente e conosco poco gli autori, sia di classica che di moderna.
Ma mi piace... è che la mia pigrizia mi impedisce di usare I-Pod, registratori (si usano ancora ?), andare a cercare cassette, anzi CD... insomma avete capito !
Mi capita di sentire delle bellissime colonne sonore di film, o di sentire brani che rimangono nella memoria, come un fiume che scorre nel sottosuolo.
Le due canzoni di Vangelis che vi propongo le conoscevo da tanto, ma non sapevo chi fosse l'autore. Poi finalmente l'ho scoperto, e sentendo molti brani di Vangelis si potrebbe dire che esistono le "affinità elettive"... nel senso di due persone che sentono la stessa cosa : risonanze al suono di un diapason.

" Chariots of fire " dal film " Momenti di gloria "


Ed ecco la colonna sonora del film film " 1492 la conquista del paradiso"


E' una musica che mi fa pensare ad una moltitudine di uomini intenti ad un unico scopo. Un canto della libertà in un Gulag, o ad Auschwitz...
Ecco una mia poesia risalente addirittura al 1975 ! Si potrebbe accompagnare bene alla musica

Schiavi

Una strada bianca, polverosa,
uomini che camminano,
un canto lento, dolce, si alza nell'aria
portando il pianto di terre
perdute.
Una frustata nervosa e quel
canto si spegne,
ma i piedi cercano in silenzio
orme amiche.

Aggiungo altri due brani, sempre di stile "epico " e che si assomigliano molto, tratti dal film "Alexander" : " Titans " e " Across the Mountains "





La produzione di Vangelis è sterminata, e comprende musiche di timbro diversissimo, ma ad ascoltare bene si sente la sua " impronta sulla sabbia "...

Il Cristo di Dalì


Cristo di San Giovanni della Croce (1951)

A voi vengono le parole ? Una vertigine nella profondità dello spazio. Quella prospettiva, quel punto di vista unico, non potrete non ricordarlo, in seguito. Quella luce alla Caravaggio, quella plasticità... non ci sono chiodi... il corpo è miracolosamente appeso alla croce, folgorato da una luce divina.
Sulla terra una barca di pescatori, forse S. Pietro, e quelle nuvole, come un'aurora boreale attraverso la quale filtra la luce proveniente dall'alto. Dovete immaginare il tutto con questa musica... e le Sue ultime parole che rieccheggiano nello spazio nero :
" Signore perdonali perchè non sanno quello che fanno "




Crocifissione, corpo ipercubico (1954)

Un Cristo sospeso, sembra che la croce, formata da otto cubi, faccia fatica a trattenerlo. La tridimensionalità di tutta l'opera... la distanza fra le braccia e la loro ombra proiettata sulla croce. Le mani stringono dei chiodi di legno, con le dita aggrovigliate, unico segno di un dolore, di una sofferenza, assieme alla testa piegata di lato.
Gala ed il suo magnifico mantello, come Maddalena, assorta in contemplazione. La sua figura è saldamente appoggiata al pavimento e le pieghe del vestito, ed il suo peso sulla spalla, testimoniano la presenza della forza di gravità. E' come un'ancora che trattiene con un filo invisibile la gigantesca mongolfiera. Ci si aspetta che da un momento all'altro la croce salga... a dispetto di tutte le leggi della fisica.


Ascensione di Cristo (1958)

Anche qui quelle mani... si evidenzia ogni muscolo, ogni piega della pelle, ogni tendine delle dita. La tridimensionalità questa volta si esprime soprattutto in senso verticale, e anche qui si percepisce il movimento nello spazio: un'ascensore che porta in paradiso. Come nel primo dei tre quadri, lo spettatore è colto da un senso di vertigine, nel gioco delle prospettive contrapposte.  Il Cristo va verso un globo di luce gialla, quasi un alveare ricolmo di miele, verso la colomba che incarna lo Spirito Santo, versa Gala che piange.
I piedi fluttuano liberi, non c'è l'impronta del peso del corpo.

The old player

Da giovane ho giocato a curling a livello agonistico. Sapete no ? Quel buffo sport che si fa sul ghiaccio, simile alle bocce, con delle pietre davanti alle quali due giocatori scopano freneticamente per scaldare la superficie.
Visto che non c'era grossa concorrenza allora, e si giocava praticamente solo a Cortina, ho avuto la fortuna di vincere ben 14 titoli nazionali e di poter disputare moltissimi tornei all'estero, tra cui 13 campionati del mondo e 10 campionati europei. Ho perfino una pagina su Wikipedia  QUI . Eccomi in azione al mondiale 1986  a Toronto...



Contando che ho iniziato a giocare nel 1971 e ho smesso nel 1992 , potete immaginare quanti ricordi siano legati a questo sport. Ma oggi faccio solo un breve flash-back.
Quest'anno (2010) a Cortina si sono disputati i campionati mondiali. Ai miei tempi era un sogno proibito, noi giocavamo nello stesso magnifico stadio olimpico, ma all'aperto. Adesso è stato coperto, e devo dire che prima era più bello, anche se dal punto di vista del gioco, uno stadio coperto, e col ghiaccio preparato da specialisti canadesi, è il non plus ultra per questo sport.
Un mondiale a Cortina... non potevo mancare, all'inaugurazione almeno. Qualche giorno prima vado a vedere. La struttura è imponente, con le sue vetrate altissime. Entro da una porta laterale, quasi di soppiatto. C'era un'infinità di operai al lavoro. Odore di legno piallato, cavi elettrici sparsi dappertutto, una moquette sintetica verde che delimitava le piste, ed il ghiaccio... bello, con la superficie ricoperta di spesse gocce. Bianchissimo e con i cerchi perfetti, col logo dello sponsor un po' dappertutto.
La voce dello speaker che provava il microfono, quell'aria da grande avvenimento, quella febbrile attività che lo precede, e che, a dire il vero, quando ero giocatore non apprezzavo.
Arrivavamo infatti quando tutto era già pronto: la folla (soprattutto Canadesi, che seguono sempre in massa il mondiale) ci salutava applaudendo, odore di pop-corn, le immancabili cornamuse scozzesi, le forti luci dei riflettori...
Adesso avanzo di nascosto nella penombra, quando ecco che sento questa musica, una delle mie preferite... come faccio a spiegarvi ? Sembrava quasi che fosse un saluto, al vecchio giocatore che rientrava nell'arena...

L'universo nascosto


Bellissimo video, ma se chiudete gli occhi e vi lasciate andare alla musica celestiale, sublime, di Morricone, le immagini potete metterle voi; perchè in ciascuno di noi è racchiuso un universo.

Verità ipnagogiche

La sera, prima di andare a letto, in quei cinque minuti in cui mi spoglio in bagno e mi lavo i denti, io penso.
Pensieri profondissimi... " scrivo " mentalmente post ricchi di spirito, di poesia, di saggezza, e ovviamente mi ripropongo di riportarli qui l'indomani.
La mattina sono già spariti, o non ho voglia di recuperarli, o non mi sembrano poi così belli.
A volte mi capita, mentre sogno, di ridere a crepapelle per una barzelletta, una situazione che sembra irresistibilmente comica, per svegliarmi e trovare la storiella insulsa, improponibile.
O mi è capitato, nel sonno, di fare addirittura scoperte scientifiche, che immancabilmente si rivelano congetture assurde, prive di qualsiasi fondamento logico.
I pensieri che mi vengono prima di coricarmi non sono di così basso livello, ma probabilmente risentono di un'accelerazione, sono un salto al di là della fisica, che i miei neuroni compiono quando il sonno inizia ad alterarli.
Il sole del mattino fa evaporare le nebbie della notte, lascerò carta e penna vicino al lavabo, bastano poche note che richiamino i concetti, e poi vedremo se erano gemme preziose oppure no...

P.S. Questi " pensieri " me li posso permettere perchè, fortunatamente, in questo periodo della mia vita non ci sono particolari problemi di salute, o familiari, o di altro tipo.

Albatross


Da Wikipedia apprendo che :
1) L'albatross più grande è il Wandering Albatross, che con i  suoi 3,7 metri è l'uccello con la maggior apertura alare del mondo. Sono stati riportati casi, non documentati, in cui si raggiungevano i 5,3 metri !
2) L'enorme apertura alare ed il sapiente sfruttamento delle correnti ascensionali, permette a questi uccelli di stare per ore in volo senza battere le ali !
3) Riescono a percorrere 22 metri scendendo di un solo metro.
4) Nella loro lunga vita (anche 30 anni) riescono a percorrere 1,5 milioni di miglia, pari a 2,4 milioni di chilometri, ossia circa 50 volte il giro della Terra.
5) Nella loro perenne ricerca di cibo, compiono voli lunghissimi senza alcuno schema prestabilito di ricerca.

E' la quintessenza della libertà... quasi immobili, controvento, tra cielo e mare, o rasentando velocissimi, con la punta dell'ala, la spuma delle onde.
L'aliante ? E' solo una brutta copia... questo è il volo...

Autunno



Oggi è una bella giornata di sole. L'aria è più fresca, siamo in ottobre, e l'autunno, questa misteriosa ed affascinante stagione, si manifesta soprattutto nei colori.
In montagna, in questo periodo, c'è una varietà di foglie : gialle, verdi, arancioni, rosse, in infinite gradazioni intermedie.
Le piante sono mescolate a gruppi, a macchia di leopardo, e lo sguardo spazia meravigliato su pendii e boschi.
In città tutto è più sfumato, spesso imprigionato dalla nebbia, ed una giornata come questa per un attimo ti inganna: sembra quasi estate. Ma l'aria è più tersa, secca, ed una gioiosa malinconia ti invita ad uscire.

Parole fatte di erba

Poesia da me scritta addirittura nel 1977...

Non puoi capire
cosa vuol dire amore,
se nessuno ti porta
parole fatte di erba,
e raggi di sole imprigionati
nelle mani.
Non puoi capire
cosa vuol dire amore,
se un sorriso che credi tuo
e solo un gabbiano
che vola senza meta.
Non puoi capire
cosa vuol dire amore,
se un giorno, alzandoti
da un letto disfatto,
non trovi due occhi pieni
di musica,
e di sogni.


L'evoluzione


Lasciatemi riflettere,
lasciatemi pensare.
Sono stanco
ed il soffio freddo
della morte
mi fiacca le ossa.
Sono già lassù,
in alto...
non potete vedermi.

Curioso il titolo, le frasi, l'immagine. Poesia ? Darwin ? Buddismo ?