Scacchi eroici


A me piacciono molto gli scacchi, ed invidio i giocatori "romantici" , tutto attacco, come Morphy, Anderssen e recentemente Tal, ma qui si esagera !
" Pedoni! Preparate la colazione e mangiate tanto, perché stasera cenerete nell'Ade ! "

Midnight in Paris


Di Woody Allen, bello ! Il messaggio più interessante del film, è che non esiste una magica età dell'oro. Per il protagonista questa era senza dubbio la Parigi dei primi decenni del novecento, la ragazza con lui avrebbe voluto tornare ancora indietro, alla Parigi della bella époque.
Ma l'età dell'oro certamente non appariva tale a chi ci viveva ! E così, ecco l'uovo di Colombo : l'età dell'oro è il presente, per quanto questo possa sembrare inverosimile.
Lo stesso vale per noi, oggi, quando ripensiamo al nostro passato. E' esperienza comune rimpiangere i tempi andati: l'infanzia o la giovinezza. Ed analogamente sorridere, con un pizzico di tenerezza, quando sentiamo fare gli stessi, identici discorsi, dai nostri genitori. E a loro volta essi li hanno sentiti dai nostri nonni, e così via.
Oggi sono i nostri figli a guardarci con aria incuriosita, ed incredula allo stesso tempo, quando gli raccontiamo di ere primitive in cui non esisteva il cellulare o il pc. La storia si ripete, e nessuno si sofferma sul fatto che l'età più bella, il vero, insuperabile ed intenso momento dell'esistenza è il presente, salvo rimpiangerlo un domani...

Non vi avvicinate troppo...

A volte mi sento stranamente nervoso...

Il Parmenide


Il " Parmenide " di Platone... una formidabile sfida all'intelligenza e alla logica del lettore. Va preso a piccole dosi, passo passo, se no non se ne viene fuori...
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"Bene", disse Parmenide, "se l'uno è uno, non è vero che per nessun'altra ragione l'uno sarà molti?"
"Come potrebbe?"
"Né dev'esserci una sua parte, né esso sarà un tutto".
"Perché?"
"La parte è parte di un tutto".
"Sì ".
"Che cos'è il tutto? Un tutto non è ciò di cui non manca parte alcuna?"
"Certo".
"In un modo o nell'altro, l'uno dovrebbe essere la risultante di parti, poiché è un tutto, ed ha parti".
"Necessariamente".
"In un modo o nell'altro, così , l'uno sarà molti, ma non uno".
"Vero".
"Ma non deve essere molti, ma uno in sè".
"Si, dovrebbe essere così ".
"Non sarà un tutto, né avrà parti, se l'uno sarà uno".

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Bowling



Tommy Jones è uno dei migliori bowler professionisti americani. In carriera fin'ora ha vinto 1,2 milioni di dollari, ed è classificato 30° fra i migliori 50 giocatori di tutti i tempi.
Incredibile l'effetto che riesce a dare alla boccia, nonostante la lanci con notevole forza.
Nel video ci sono molti lanci effettuati da Jones con la nazionale USA (maglietta azzurra e scritta USA) ai mondiali del 2010 a Monaco, nella finale USA - Finlandia. Cinque giocatori, per gli USA : O'Neill, Barnes, Malott, Allen e Jones.
Hanno vinto gli USA, ma per un soffio. In cinque partite i finlandesi hanno fatto : 186 , 214 , 195 , 245 , 217 , per un totale di 1057 punti (media 211.4). Gli americani : 183 , 194 , 245 , 202 , 249 , per un totale di 1073 punti (media 214.6). Differenza finale quindi di 16 punti, più o meno uno spare, ed infatti si è deciso tutto all'ultimo lancio.
A dire il vero, credevo che le medie fossero ben più alte, di dieci partite ben quattro sono state sotto i 200 punti. Da giovane, oltre a curling, giocavo anche a bowling e ricordo che il mio record è stato di 216 punti. Se avessi imbroccato la mia partita migliore, non avrei sfigurato nella finale dei mondiali... ;)
Ovviamente una cosa è la partita migliore, un'altra la media. Per esempio Chris Barnes, che faceva parte della squadra americana, nella sua carriera è riuscito per ben 40 volte a segnare in una partita 300 punti !!! E' la partita "perfetta"... DODICI strike di fila ! Mostruoso.
Tommy Jones, quello del video, ci è riuscito "solo" 23 volte...

Il mio nome è nessuno

C'è nessuuuunooo ? Tu, involontario ed inconsapevole ospite, che evidentemente sei capitato in questo blog per sbaglio, dopo aver attraversato i perigliosi flutti di Internet, lascia una traccia del tuo passaggio, un breve saluto, affinchè non dubiti di essere rimasto solo, in questa sterminata rete...

Nati male


Questa mattina, al supermercato, mia moglie ed io vediamo sopra uno scaffale dei panettoni in offerta ! Sarebbe un po' prestino... mancano più di due mesi a Natale, e di solito le offerte le fanno dopo le feste, quando il panettone ormai ci esce perfino dalle orecchie.
Incuriosito, seguo docile mia moglie, che quando vede il cartellino rosso delle offerte rimane ipnotizzata, e si muove con passo vagamente robotizzato.
La marca è buona, Melegatti... e allora dove sta l'inghippo ? Sono difettosi, quelli venuti male come forma. In effetti... sono leggermente schiacciati, come se gli fosse passato sopra un elefante. Ci guardiamo un attimo... ma chissenefrega... è buonissimo... hihi

La follia nel cinema

In Shutter Island buono l'inizio, l'atmosfera, le musiche. Man mano che la trama procede, l'entusiasmo si smorza, e compare una sensazione di dejà vu.
In effetti ho una buona memoria visiva, ed il mio cervelletto ha come hobby quello di fare connessioni, correlazioni, trovare leitmotiv nascosti. Non avrò una grande cultura cinematografica, ma i film, quelli belli, mi rimangono, e senza volere a volte riaffiorano.
Quando ho visto Max von Sydow mi è venuto in mente il cineforum, da ragazzo. Quei tremendi film di Bergman in bianco e nero: una palla mostruosa, mai capito niente. Mi è rimasta la scena del povero von Sydow che gioca a scacchi nei panni della morte, e poco altro...
L'idea di un folle che alla fine " scopre " di essere tale, e che la sua vera vita è un'altra, non è affatto nuova, nella letteratura e nella cinematografia.
Pensate a Russel Crowe (John Nash) in " A beautiful mind " ed ai suoi deliri con l'FBI, plausibili ma... assolutamente folli ! Altro richiamo collaterale il film " La Prova " con Anthony Hopkins e Gwyneth Paltrow, in cui drammaticamente alla fine si scopre che il padre, grande matematico, è completamente folle.
Lo spettatore ogni volta è colto da una vertigine : la consapevolezza di poter vivere addirittura una vita intera che poi si riveli irreale, fasulla, altra... e per un attimo il brivido che possa accadere (se non accade già...) a lui.
In psichiatria sono note molte condizioni come la " Sindrome di Asperger ", di cui soffriva Nash (oltre, forse, a Newton, Einstein, Fischer, Gould e molti altri geni), o la " Sindrome di Capgras "  resa perfettamente nel film " L'invasione degli ultracorpi ", in cui coesistono aspetti di spersonalizzazione, allucinazioni e tratti schizoidi. Non c'è che l'imbarazzo della scelta...
Da wiki leggo che il film è basato su un romanzo del 2003, ma esiste un ben preciso "antecedente ".
C'è infatti un altro (bellissimo) film del 1981 : " La nona configurazione " di Peter Blatty, l'autore del " L' esorcista " . Ecco alcuni  dei punti in comune : un veterano della guerra in Vietnam, un eccezionale berretto verde, pluridecorato, uccide una marea di nemici, molti a mani nude, fino al clou (che rivede spesso nei sogni), in cui stacca la testa ad un bambino (mi pare...).
Pensate al Marlon Brando di " Apocalypse now ", quando " elogia " i vietnamiti, capaci di tagliare le braccia ai bambini che hanno accettato di farsi vaccinare contro la polio dagli americani.
Questo veterano un giorno si presenta bello bello ad un manicomio militare, nei panni di uno psichiatra, anzi ne è il direttore (crede). Ovviamente lui non ricorda nulla del suo passato, ed in realtà il vero psichiatra è suo fratello, che spera di poterlo curare. Ci sono molte divertenti scenette con i matti, che riagganciano alla fuga di Nicholson sull'autobus giallo carico di pazzi in " Qualcuno volò sul nido del cuculo " .
Il parallelo col protagonista di Shutter Island, Di Caprio, è evidente : qui il protagonista è stato (ancora!) un militare americano, ha visto gli orrori di Auschwitz, ha ucciso molto. L'episodio della moglie che affoga i suoi tre figli l'ha reso folle, e si crea una vita parallela, un'elaborata e fumettistica finzione, anche qui con un'improbabile trama romanzesca da scadente film di spionaggio. Alla fine rinsavirà...
Ancora... nel film del 1981, il protagonista, Stacey Keach, ha un amico che vuole " redimere ", un ex-astronauta, e per cui è disposto a sopportare qualsiasi angheria. Alla fine, per dargli un segno dell'esistenza della vita oltre la morte, problematica che ossessionava l'amico, si uccide: quasi un novello Gesù. L'amico, tempo dopo, con quel segno ritrova la serenità interiore, la fede.
Nel film di Scorsese abbiamo il " compagno " che è, sebbene a fasi altalenanti, l'unico di cui Di Caprio si fida, ed a cui si aggrappa per convincersi che la sua finzione sia invece la realtà. Questo collega , dell'FBI (!), si rivelerà essere in realtà il suo psichiatra, come il fratello del protagonista nel film del 1981 !
A lui, alla fine, lancia l'enigmatica frase " Meglio morire da sani o vivere da mostri ? ", con cui fa intendere di essere ritornato sano, e di preferire la morte piuttosto che dover sopportare il dolore per aver perso la sua famiglia. In sostanza, anche qui il protagonista si sacrifica, e " sceglie " volontariamente di morire.
Come vedete i punti di contatto sono moltissimi... in parole povere Scorsese ha plagiato il film di Blatty, o almeno ne ha preso a piene mani... fin troppo ! Occorre dire che fra i due preferisco, e di gran lunga, il film del 1981 ?
Inoltre a me piacciono le scene, o i film, in cui un personaggio riesce a picchiare di santa ragione, e spesso e volentieri ad ammazzare, una banda di violenti. Penso a Charles Bronson ne " Il giustiziere della notte"... magnifico.
Bene, ne " La nona configurazione " c'è la miglior scena mai vista su questa " tematica ". Ve la propongo (in inglese). Una banda di bulli ha preso in ostaggio, in un bar, il protagonista, Stacey Keach ed il suo amico, il magro ex-astronauta. Alla fine la micidiale macchina da combattimento, il berretto verde, riaffiora... la mano che afferra quella del punk col boccale di birra, segna l'inizio della strage...

Eggs and bacon



" Spartani, preparate la colazione e mangiate tanto, perchè stasera ceneremo nell'Ade ! "

OK... dunque... uova strapazzate con della bella pancetta rosolata e croccante, salsicce, formaggi assortiti, affettati misti, fagioli ; una caraffa di spremuta d'arancia, brioche al cioccolato, con la marmellata, alla crema e senza niente; yogurt, krapfen, toast, pane burro e marmellata di ciliegie, more, mirtilli, ribes; miele a volontà, Nutella, pancakes,  un bel cappuccino pieno di schiuma morbida seguito poi da un caffè...
E fin qui ci siamo, ma per stasera opterei, se non le dispiace, per una pizza ed una birretta alla pizzeria " Bella Napoli " qui all'angolo...

Avventura in autobus


E' il biglietto dell'autobus del 15 agosto 2011. Alle 19.14 di un caldo Ferragosto salivo sul mezzo che mi riportava a Lignano Pineta, dopo aver assistito allo show delle Frecce Tricolori a Lignano Sabbiadoro.
Ma non è dei nostri assi della PAN che volevo parlarvi, bensì della mia dimestichezza con i trasporti urbani.
Più o meno verso le 10 di mattina dello stesso giorno mi accingevo a prendere l'autobus per l'andata. Semplice, mi trovavo alla fermata in Piazza Rosa dei venti, all'orario prestabilito : l'autobus della linea A01 passava alle 10.07 e quello della linea A02 alle 10.33. C'era poi una misteriosa linea M1 ma non era specificato il persorso nè gli orari delle fermate.
Dovete sapere che da Lignano Pineta a Lignano Sabbiadoro ci saranno un 5-6 chilometri. Ci sono tre strade parallele che collegano i due centri, e sono praticamente diritte.
Mi ero attrezzato a dovere per la manifestazione. Avevo un paio di pantaloni corti ma con tasche dappertutto e una maglietta con a tracolla la telecamera. Nelle capaci tasche avevo : due paia d'occhiali, da vicino e da lontano, un telefonino, il portafogli e una macchina fotografica. Quando camminavo si sentivano strani rumori provenienti dalle tasche, come uno stridere di metalli, o uno scuotimento dello shaker per i cocktail, o uno zaino da montagna carico di provviste.

Teeteto


Ho letto il Teeteto di Platone. Poesia, razionalità e potenza evocativa caratterizzano gli scritti di Platone. Non sempre riesco a seguirlo, a dire il vero, e per pigrizia non rileggo con calma i passaggi più oscuri, ma mi accontento di intuire, sorvolando.
Un brevissimo estratto che mi ha incuriosito e meravigliato.

SOCRATE
Non resta dunque che l'opinare falso consista in questo dal momento che io conosco te e Teodoro e ne conservo i segni in quella materia cerosa come di due sigilli, vi scorgo e non bene da lontano, desidero attribuire il segno congeniale di ciascuno, mettendomi ad armonizzarle ciascuna nella propria orma perché avvenga il riconoscimento ma mancando in questi obiettivi, e come quelli che sbagliano il piede nel calzarsi, facendo uno scambio, metto indosso all'immagine di uno dei due il segno dell'altro, o anche quello che avviene della immagine negli specchi, che quello che si trova a destra fluisce sempre verso la sinistra, mi accade di compiere lo stesso errore. Si verifica qui la cosiddetta opinione di altra cosa e l'opinare falso.

Il Teeteto gira come un vortice attorno al problema della conoscenza, e di come possano formarsi opinioni false. In neretto ho evidenziato l'immagine dello specchio, che, ingannandoci, mostra sempre la nostra immagine " speculare ", non quella vera.
A proposito di immagine speculare, e della magia dello specchio, leggete questo mio POST , in fondo il mio scopo era di rimandarvi a quel mio scritto... hehe

Conosci te stesso

ΓΝΩΘΙ ΣΕΑΥΤΟΝ

Ti avverto, chiunque tu sia.
Oh, tu che desideri sondare gli Arcani della Natura,
se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi
non potrai trovarlo nemmeno fuori.
Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie?
In te si trova occulto il Tesoro degli Dei.
Oh, uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo degli Dei.


Oracolo di Delfi

Talete, Chilone, Socrate... non ha importanza chi fu il primo a dirlo... la scritta in alto significa " Conosci te stesso " ed era incisa all'entrata del tempio dedicato ad Apollo, a Delfi. Il responso oracolare, come si vede, era più ricco, profondo  e poetico. Non solo " conosci te stesso ", ma dentro di te esistono tutte le meraviglie del creato. In ognuno di noi giace il Tesoro degli Dei...


Nel filmato sottostante, più che l'imponenza delle colonne, mi colpisce l'atmosfera carica di mistero, ai piedi di quelle montagne scoscese; come sollevare la coperta del tempo, ed ascoltare gli antichi...

Poesia














Come il fiore del deserto
il tuo sorriso
richiama acqua di fonte
alle mie aride labbra.

Billy se n'è andato...


Purtroppo non riesco a scrivere cose speciali: poesie, ricordi, sebbene me lo sia immaginato tante volte, anche prima che te ne andassi.
Sul web ho trovato quella " poesia " del prato e dell'arcobaleno, dove tu e tutti i tuoi amici a quattro zampe vi ritroverete... fosse così... non dovresti far altro che aspettarmi, e prima o poi arriverei anch'io.
Mi sorprendo a pensare azioni quotidiane; penso " adesso devo portare fuori Billy ", oppure mentre sono al piano di sopra... " ma Billy è in cucina nella cuccia o l'ho lasciato fuori in giardino ? Perchè col sole che c'è avrà caldo "...


La mattina a colazione guardo la parete della cucina dove stava la tua cuccia, e la ciotola per il cibo, e quella per l'acqua con sotto una tovaglietta e uno straccio, perchè coi tuoi baffoni era sempre un disastro... quella parete è adesso così vuota, c'è tanto spazio, uno spazio dove la tua assenza si ingigantisce, e preme, e la parola fa fatica ad uscire.
Quattordici anni non sono pochi per un cane, ed in quattordici anni se volessi mi verrebbero alla memoria una montagna di ricordi piacevoli, da quando eri piccolino e scattante, e mordicchiavi le caviglie di Silvia, alle innumerevoli passeggiate, tu ed io, a qualsiasi ora, con qualunque tempo. Ne abbiamo percorsi di chilometri, assieme, e di te ho voluto tenere solo il guinzaglio, che ci ha tenuti legati, quasi un'unica persona, sui sentieri della vita.
Le nostre strade si sono divise, e tu non ci sei più, nessun'altra operazione, nessun altro tentativo di tenerti con me, solo la magra consolazione che ho impedito che tu soffrissi... perchè ti volevo, e ti voglio bene. Billy... non occorre che ci diciamo altro... so che mi capisci... 


Ecco un video girato nell'estate 2009. Avevo appena comprato la telecamera e facevo delle prove. Billy è in completa "libertà"... nella parte finale, in casa, resiste stoicamente a mia figlia...




“Il trambusto in una casa
è l’attività più solenne
che si svolga sulla terra
il mattino che segue la morte.
Si spazzano i cocci del cuore
con cura si ripone l’amore
che non vorremmo più usare
fino all’eternità.”

(Emily Dickinson)

Poesia














Da qualche parte esisti,
senza di me.
Un altro giorno inizia
pigramente.
Come una grande luna
ti osservo,
immobile nel cielo.
Il sogno sfuma lentamente,
tu apri la tenda
e senza pensare
passi oltre.

( Se volete leggere altre mie poesie, il link e' QUI )

Introduzione alla Filosofia secondo Emanuele Severino

Emanuele Severino... averlo avuto come professore al liceo... ecco una parte della sua introduzione a : "La filosofia dai Greci al nostro tempo".

La filosofia nasce grande. I primi passi della sua storia non sono cioè l’incerto preambolo a un più maturo sviluppo del pensiero, ma stabiliscono i tratti fondamentali del suo intero decorso storico. Per decine e decine di millenni l'esistenza dell’uomo - globalmente e in ogni suo singolo aspetto - è guidata dal mito. Il mito non intende essere una invenzione fantastica, bensì la rivelazione del senso essenziale e complessivo del mondo. Anche nella lingua greca il significato più antico della parola mythòs è “parola”, “sentenza”, “annunzio ”; a volte mythòs significa persino “la cosa stessa”, “la realtà”. Solo in modo derivato e più tardo, nella lingua greca mythòs indica la “leggenda”, la “favola”, la “fola”, il “mito”.

Apologia di Socrate

Nel trituracarne Socratico (Platonico) questa volta cade l'affermazione che Socrate non crede negli Dei... la macina della logica si mette in movimento...

MELETO - "Dico questo: che tu assolutamente non credi negli dèi".

[...] SOCRATE - "Ci può essere qualche uomo, o Meleto, il quale creda che esistano cose umane e non creda, invece, che esistano degli uomini?".
"Bisogna che risponda, o cittadini, e che non faccia sempre confusione. Ci può essere qualcuno che non crede che esistano cavalli e che, invece sia convinto che esistano cose che riguardano i cavalli? O qualcuno che non pensi che esistano suonatori di flauto, e che pensi, al contrario, che esistano cose che riguardano il suonare il flauto?".
"Non c'è, o carissimo; e se tu non vuoi dirlo, lo dico io, a te e agli altri che sono qui presenti! Ma tu rispondi almeno a ciò che segue a questo. Ci può essere qualcuno che creda esistano forze demoniache, ma che non creda esistano dèmoni?".
MELETO - "Non c'è".

Εὐθύφρων


Solo qualche brano dell'Eutifrone che mi ha particolarmente colpito. Il dialogo ha uno schema preciso e ben congegnato, pur mantenendo la freschezza di una "conversazione" a ruota libera...

"Ora dimmi dunque, per Zeus, quello che poco fa sostenevi di conoscere sicuramente: cosa è mai quello che sostieni è santo e non santo riguardo l'omicidio e tutte le altre questioni? Il santo dunque non è identico a se stesso in ogni azione, e l'empio, a sua volta, non è il contrario di tutto ciò che è santo, ed esso poi è simile a se stesso e contiene una sola forma rispetto all'empietà, tutto ciò che sta per non essere santo?"

Inizia la grande epopea della filosofia, la ricerca dell'essenza, dell'idea, ideale, archetipo, minimo comun denominatore che è dietro alle cose e ne permea l'esistenza. Che ci fa riconoscere una cosa come bella, anche se non riusciamo a definire cos'è il bello, che ci permette di comunicare, di comprendere, di trasferire la conoscenza, di dialogare.
Una ricerca mai finita, di qualcosa che è lì a due passi, davanti a noi, ma non possiamo toccare, raggiungere, definire, comprendere.
Segue un esempio di logica stringente, in cui l'interlocutore vede sbriciolarsi una dopo l'altra le sue errate convinzioni...

Mammuth


Ho comprato il libricino che vedete sopra : " Platone, tutte le opere " !
Sono quei libercoli "mammuth" Newton Compton Editori: è alto sette centimetri, con pagine finissime. A fronte il greco, a destra la traduzione. Mi sarebbe piaciuto moltissimo aver studiato il greco, ma ho fatto lo scientifico e quindi mi "affido" ad insigni traduttori.
Quante pagine ? 2973... togliamo quasi duecento pagine per introduzione e presentazioni varie, fanno circa 2800, dividiamo per due... 1400 pagine di Platone ! E sono scritte molto fitte, a caratteri così piccoli che le leggo agevolmente solo con una lente d'ingrandimento, oltre agli occhiali, beninteso.
E' questo leggere lentamente, che però mi fa apprezzare meglio il contenuto, come se leggessi a lume di candela. I dialoghi di Socrate si snodano con eleganza, ed il senso è chiaro, le preposizioni ben coordinate, la logica eccelsa di 2500 anni fa riemerge in tutta la sua grandezza e semplicità.
Come un frate amanuense centellino ogni parola, senza correre, senza fretta. Di questo passo ci metterò chissà quanto, o forse mi stancherò presto, ma è l'unico modo per apprezzare il grande filosofo.
Se sapessi tradurre il greco, anche ogni parola, ogni verbo, assumerebbe la sua importanza, nei tanti significati fra cui scegliere, perchè a quei tempi non sprecavano nulla: frasi che potevano essere scolpite nella pietra.
Ma anche se su fogli sottilissimi e leggeri come carta velina, io adesso le sto leggendo, e sento un ponte che mi riporta indietro, nel tempo.

Il tempo

Sono seduto in cucina e guardo il mio cane. E' sdraiato nella sua cuccia. Sta dormendo e sento il suo respiro lento, regolare. In sottofondo il ronzio monotono del frigorifero, l'orologio sul muro scandisce i secondi.
Passo così un po' di tempo, non saprei dire quanto, lo sento scorrere come un fiume ampio; è denso, e fatto di un'infinità di attimi perfetti, che si inanellano uno all'altro senza fatica.
Il tempo è un fluire di istanti immobili, ognuno dei quali non ha durata alcuna, sebbene sembrino eterni.

Poesia



Il mio cuore
se lo metti
nelle tue mani
se ne sta buono buono,
come un passerotto
caduto da un albero.
Raccoglie le forze
aspettando
che tu lo liberi,
ma quando apri le mani
non vola via.

( Se volete leggere altre mie poesie, il link e' QUI )

Una rosa di galassie


Immagine recentissima colta dal telescopio spaziale Hubble... una " rosa di galassie "... meravigliosa !
Seguo spesso, la sera, prima di vedere qualche film, i programmi di Sky sullo spazio. Molte cose le sento ripetere, ma ogni volta la sensazione di meraviglia è genuina. Rimango letteralmente esterrefatto cercando di immaginare l'immensità, la complessità e la bellezza dell'Universo. E lo stupore si accompagna ad una sensazione di vuoto : " che enorme spreco di energia ".
Un Dio avrebbe fatto tutto questo per cosa ? Per chi ? Per noi minuscoli esseri lillipuziani scaraventati alla periferia di una fra miliardi di galassie, ognuna con miliardi di stelle ?
E se un Dio non esiste, che senso ha questo immane cosmo ? Un figlio del caso ?
Seguo anche, con estremo interesse, i programmi sulla storia della Terra, sulle ere geologiche, sulla nascita della vita. Un pianeta, il nostro, che è stato per gran parte della sua storia assolutamente inospitale, per noi. Non saremmo potuti sopravvivere in un pianeta che assomigliava a volte a Marte, altre a Venere, in cui si passava da temperature rigidissime, pensate alla "palla di neve", a vulcani sparsi ovunque, con un'atmosfera in cui l'ossigeno era praticamente inesistente...
Il 99% delle specie che si sono avvicendate, con alterna fortuna, in questa amata Terra... sono scomparse, si sono estinte. La terra è esistita miliardi di anni prima che arrivassimo... ed esisterà altrettanto senza di noi...
Siamo di passaggio, ma non riferito ad ogni singolo essere umano, ma all'intera nostra specie. Altri subentreranno, forse le formiche, quando noi non ci saremo più. Colonizzare altri pianeti ? Forse, ma sarà comunque un rimandare la fine.
L'Universo, immenso, prima dell'uomo, ed un universo altrettanto, se non addiruttura più "esteso", dopo l'uomo. Civiltà aliene ? Forse Dio ha stipulato un patto con altri Mosè , di altri mondi.
L'idea di Dio, ed il suo disegno ultimo, a noi incomprensibile, è l'unica che possa riempire questo vuoto siderale, e dare una vita a questa " rosa di galassie "...

Quella magica stone

Ultima partita del girone di qualificazione dei mondiali di curling a Garmisch nel 1982. Di fronte Italia e Svizzera. La squadra svizzera che stiamo affrontando, capitanata dallo skip Jurg Tanner , è campione del mondo in carica, avendo vinto il titolo l'anno prima ai mondiali di Moncton.
Quel giorno vincemmo per 6 a 5, e con quella vittoria arrivammo secondi a pari merito nella classifica generale (!) , per perdere poi il decisivo spareggio per entrare in semifinale.
Quella nella foto è la mia ultima stone. La partita ebbe un andamento incredibile, ecco la dettagliata cronistoria. Gli Svizzeri vincono la moneta, prima mano, nulla. Seconda mano tre punti per la Svizzera: si mette malissimo.

Quella volta che battemmo Hackner



Al Hackner, the "Iceman", l'uomo di ghiaccio: una leggenda. Nato il mio stesso anno, 1954, ha vinto due campionati canadesi di curling, la mitica Brier, nel 1982 e nel 1985, e negli stessi anni, come rappresentante della nazionale canadese, vinse due campionati del mondo: a Garmish (Germania) e a Glasgow (Scozia).
Famosa la sua doppia bocciata con la quale vinse la Brier nel 1985 e che vedete nel filmato.
In entrambi i mondiali c'ero anch'io; a Garmisch vincemmo noi 5-4, a Glasgow i canadesi 7-4. La vittoria per 5-4 è una delle partite memorabili di uno dei più bei mondiali disputati dalla nazionale italiana, e che ci valse il quinto posto finale.

Orizzonte


L'orizzonte... quella linea che divide il cielo dalla terra, o dal mare; quella linea oltre la quale il nostro sguardo non può spingersi, e che racchiude i confini del nostro mondo. Quella linea oltre la quale solo il nostro spirito può portarci...

"... e quella siepe, che da tanta parte de l'ultimo orizzonte il guardo esclude"

Già gli antichi, osservando che di una nave che viene verso di noi, si inizia a vedere dapprima la parte più alta, gli alberi, e poi lo scafo, intuirono che la Terra non fosse piatta, e si può dire che lo spirito dell'uomo ha sempre anelato a superare l'orizzonte.
Ma quanto è distante l'orizzonte ? Si può calcolarlo facilmente, dipende dall'altezza del punto d'osservazione, oltre che dalla rifrazione della luce e dalla limpidità dell'atmosfera.
La formula per calcolare il raggio è semplice : D=3,57x√h dove D è la distanza in Km dell'orizzonte e h è l'altezza sul l.m. espressa in metri.
Da un aereo a 10.000 metri di quota, il raggio d'osservazione, l'orizzonte cioè, è alla bellezza di 357 km. Un uomo alto due metri vedi fino a 5 km di distanza.
Ovviamente si può invertire il discorso, una nuvola che si trovi a 10.000 metri di quota, può essere vista da 357 km, e ciò vuol dire che se si trova all'estremo limite, quella nuvola può essere vista, contemporaneamente, da due persone distanti 714 km !
Non solo il sole e la luna possono quindi essere visti da due innamorati distanti...
Un'altra considerazione, da 10.000 metri di quota l'area visibile, il cerchio, è di 400.190 km2, superiore alla superficie dell'Italia !

Walking in NY



Ogni tanto ci si imbatte, senza volerlo, in filmati più o meno recenti. Qui siamo a New York, durante la vacanza del 2009. Già dalla prima immagine, quella del Truck che ricorda il film " Duel " , e dalla marea di taxi gialli, un'emozione profonda mi colpisce alla bocca dello stomaco : NY !!!
Il rumore così caratteristico del traffico: un misto di motori, clacson e campanelli di biciclette, è unico; e quell'effetto di eco che fa, rimbalzando più volte fra i grattacieli, che lo ovattano e lo rendono un brusio di fondo stabile, costante, ubiquitario.
Mancano solo gli odori così caratteristici, hot-dog e patatine fritte soprattutto, ma anche pesce e verdura, dipende se si percorra un'elegante avenue, o se si svolti a 90° in una maleodorante street.
Città irripetibile, dove in un attimo si passa dal lusso più sfrenato a case popolari, in mattoni, con le scale di emergenza a zig-zag come si vede nei film, e con i serbatoi per l'acqua sui tetti.
E poi la folla, quella marea umana, incessante, inarrestabile, polifonica, in cui tutte le lingue del mondo si mescolano, e tutte le razze, ed ogni condizione sociale.
Fa girare la testa... e quei marciapiedi larghissimi, ed i negozi sfavillanti, con quelle vetrine che sembrano delle calamite.
A proposito di shopping, nel filmato seguo docilmente moglie e figlia, che prese da un raptus compulsivo, camminano come in una favola di specchi e luci. Negozi prestigiosi, la famosa scala bianca nell'emporio Armani... mai mi sono sentito così escluso, come in un'altra dimensione, a cercare di capire cosa possano provare una donna ed una ragazza a passeggiare per la Fifth Avenue...

Eco dall'infinito

Spesso la sera seguo, alla televisione, puntate scientifiche sull'universo, tra cui la serie curata dal grande Hawking. Mi affascina come l'incredibilmente piccolo e l'incredibilmante grande parlino la stessa lingua, e siano molto più vicino fra di loro che a noi...
L'origine dell'universo, la sua mostruosa grandezza, e bellezza, e le teorie della fisica subatomica, così al di fuori della nostra quieta e quotidiana concezione del mondo.
Numeri che fanno venire le vertigini : duecento miliardi di galassie, ognuna con circa duecento miliardi di stelle. Quattordici miliardi di anni luce... il mio orecchio percepisce i suoni, li traduce in parole e credo di capirne il significato, ma appena ci rifletto un po' su, comprendo solo una cosa : è il senso che mi sfugge.
Sono le proporzioni, le misure, così al di là della mia mente.... "io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura".

Quante volte lo fai ?

Come appendice al mio post sulla statistica QUI , ecco una barzelletta che mi è sempre piaciuta, forse perchè la tematica mi è " congeniale "... hihi

Statistica

E' indetta una grande conferenza tra sessuologi. Ad un certo punto, dopo che hanno parlato in molti, si alza l'ultimo sessuologo e dice:
- Io mi sono specializzato in statistiche. Con il nostro lavoro abbiamo potuto dividere gli italiani secondo il numero di volte che fanno l'amore. Come conferma di questi dati si alzeranno in piedi quelli nella sala che appartengono ai gruppi che descrivero'.
Allora: il 38% degli Italiani fanno l'amore almeno due volte alla settimana. Provate ad alzarvi! Molti si alzano, e tutti i presenti si stupiscono di come effettivamente all'incirca il 38% dei presentii in sala si siano alzati.
- Poi, il 33% degli Italiani fanno l'amore almeno due volte al mese. E di nuovo si alza circa il 33% delle persone presenti in sala.
- Il 23% degli Italiani fa l'amore almeno una volta ogni 3 mesi. Si alza il 23% dei presenti. Quelli che si sono alzati si guardano con aria triste ed un po' rammaricata.
- Il 5.8% degli Italiani fa l'amore almeno una volta ogni 6 mesi! Timidamente, molto vergognosamente, si alza un piccolo gruppettino di persone, che si guarda con aria molto avvilita.
- Infine, c'e' un piccolo 0.2% che fa l'amore solo una volta all'anno!!
Improvvisamente, tutto contento, si alza uno in fondo alla platea e grida:
- Sono ioooo!! Sono iooo!!!
Tutti lo guardano esterrefatti.
- Guardatemi!!! Sono qui!! Evviva!!! Sono iooo!!
A questo punto il vicino timidamente gli chiede:
- Scusi, ma fa l'amore una sola volta all'anno, come fa ad essere cosi' contento?
- PERCHE' E' STASEERAAAA!!!

Salustri


Musica, testo, immagini... non so, so che mi sono commosso. Forse il finale... che riporto :

" Esistono solo due attimi infinitesimali, in cui io come tutti gli uomini, posso osare di dire che la montagna è stata davvero mia.
Il mio primo gemito, quando schiudendo gli occhi, l’ho vista per la prima volta, ed ora, che sento le membra stanche e pronte al riposo.
Lo sai cos’è il Salustri, è una parola friulana intraducibile; è l’attimo tra la vita e la morte. Un attimo in cui la luce si fonde con le tenebre, dove all’unisono alba e tramonto ti accompagnano. E’ un attimo irripetibile, con cui potrai rispondere a chi ti chiederà “Di chi è la montagna ?  ".

In rete ho trovato questa definizione del poeta Pierluigi Cappello :

“ Salustri è una pausa celeste fatta di lucentezza, è uno squarcio d’azzurro… c’è stata grandine prima e ci sarà grandine dopo, è quel tra, è quello squarcio di azzurro tra due temporali, o anche nel mezzo di un temporale che salustri riempie e scatena tutta la sua potenza. Allo stesso tempo, in friulano, salustri è quello sprazzo di lucidità che un uomo ha un attimo prima di morire. Tradurre salustri in italiano sarebbe come ripulirla dal tempo accumulato, come estirpare una radice e non voler accettare tutte le forme residuali che porta con se, spogliarla dal suo giacimento. Salustri è l’esempio di questa linea senza soluzione di continuità tra la biologia e la metereologia. L’italiano non ha questa possibilità espressiva “ .

Il tunnel oltre il quale intravediamo la luce ? Quell'istante in cui il nostro occhio sta per diventare vitreo e ci passa davanti tutta la vita ? L'anima che abbandona il corpo ?

Curling amarcord

Ho giocato a curling una ventina d'anni, dal 1971 al 1992, cioè dai 17 ai 38 anni : il pieno della vita. Tutti anni in cui abitavo a Cortina d'Ampezzo.
La mia vita si può dividere grosso modo in quattro parti, per adesso : l'infanzia, i primi sei anni, passati a Caracas, e dei quali ho pochissimi ricordi. La giovinezza, fino al primo liceo scientifico, vissuta a Roma. La fase adulta pre-matrimoniale, trascorsa appunto a Cortina (con periodi a Padova per l' università), e dal 1992 matrimonio, nascita di Silvia, e trasferimento definitivo a Padova.
Dal primo torneo disputato assieme a mio padre nel dicembre 1971 col mitico Curling Club '66, coppa S. Ambrogio (vinta !), all'ultimo campionato italiano disputato e vinto nel 1992 , ne sono passate di stone... a migliaia !

Cecile de France


L'ho vista nel film Hereafter. Mi aspettavo qualcosa di più dal film, ma non mi aspettavo certo lei !
La bocca attirava il mio sguardo, come una calamita. Le labbra mobili e leggere, il sorriso che ti sorprende all'improvviso, con quegli incisivi leggermente distanziati... lievissime imperfezioni che rendono l'insieme perfetto !
Quelle donne dal fascino ipnotico, che non riesci ad essere spontaneo, rilassato, in loro presenza. Anche in mezzo alla folla, sembrano lampeggiare come un segnale stradale arancione, e finchè non spariscono all'orizzonte, il tuo mondo non riprenderà mai il normale corso degli eventi.
Poi la quiete, e non sai se è stato un tornado, o un sogno.

Dissacrare

Su Facebook vanno molto di moda le citazioni dotte. Pensieri, aforismi, motti di spirito di persone famose, filosofi, scienziati, poeti. Come non essere d'accordo con la stragrande maggioranza di queste perle di saggezza ? Eccone una :

"Ciò che non mi distrugge
mi rende più forte ".

Nietzsche, uno dei miei preferiti. Catarsi, toccare il fondo per poi risalire. Mi viene in mente un detto popolare: che la febbre fa aumentare la statura, ma poi ecco, per misteriose vie, giunge all'orecchio interno la frase gemella, perfetta nella sua compiutezza, solo un po' più rustica...

"Chel che no strossa ingrassa".

E' un proverbio veneto : quello che non strozza ingrassa.
Il senso è lo stesso, reso in maniera ancora più efficace, nella sua drammaticità, dal contrapporsi di un pericolo mortale, che strozza, ed il suo opposto... che fa ingrassare.
Scommetto che fra qualche anno, delle due, vi rimarrà in mente il proverbio, mentre avrete dei dubbi sui verbi ed aggettivi usati dal grande filosofo tedesco.
E rimanendo in tema di associazioni di idee dissacranti, vi racconto un episodio. Molti di voi riconoscono immediatamente il sommo poeta, in queste parole immortali :

" Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona ".

Un giorno ero al bar dello stadio, a Cortina. C'era un torneo di curling, ed eravamo in attesa dell'inizio delle partite. Gli sbuffi di vapore della macchina da caffè, l'odore delle brioche,  il vocio disordinato. Ad un certo punto Mayer, un simpaticissimo ebreo veneziano, basso, sulla quarantina, occhialetti e baffi neri, quasi calvo, alza le braccia, e con voce stentorea inizia a declamare :

" Amor, ch'a nullo amato amar perdona "... e lascia una breve pausa, per concentrare ancora di più l'attenzione su di lui... " Stanotte a mezzanotte me casso in mona ! ". Risata generale... da allora non posso più sentire l'inizio della famosa terzina, senza che mi venga in mente, automaticamente, la "chiusura" in stretto dialetto veneziano.