Sotto la doccia

C'è chi canta a squarciagola, sotto la doccia, a me invece vengono pensieri profondissimi, di una tale bellezza, logica ed armonia, che faccio fatica a ricomporli, dopo. E' come se facessi dei sogni quasi premonitori, o se ascoltassi un oracolo: la verità, che tanti filosofi cercano, mi si presenta chiara, semplice, a portata di mano, anzi di saponetta.

Forse dovrei abbassare la temperatura dell'acqua, e farla più breve; la vasodilatazione, l'età, la posizione ortostatica, tutto concorre a diminuire l'afflusso di sangue al cervello, e questi sono i risultati...

Pensavo a come cambiamo con l'età, al fatto che è impossibile immergersi due volte nello stesso fiume (ecco spiegato l'effetto doccia); perchè anche noi mutiamo, diventiamo diversi, ci trasformiamo col tempo.
E passando per Platone, unicità e molteplicità, sfiorando l'immobile Parmenide e l'inafferrabile Eraclito, riflettevo sul fatto che pur essendo diversi, rimaneva per forza un nocciolo unico, primigenio, tale per cui io sono io e non un altro.

E di cos'è fatto questo nucleo ? Forse di ricordi ? Il passato è passato, ed almeno in teoria risulta un pochettino difficile modificarlo, a meno di superare la velocità della luce, girando a ritroso in un caleidoscopico universo, come in 2001 Odissea nello spazio,  scatenando però le risate dell'implacabile Albert.

[...] : e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente, e viva, e'l suon di lei...

La famosa madeleine di Proust è poi così vera ? Quelle sensazioni sì, rimangono praticamente indelebili, un imprinting olfattivo/gustativo che ci catapulta improvvisamente nel passato, e che ce ne fa apprezzare lo spessore, l'esistenza, al di là della logica del fatto, della sua razionalità, della sua plausibilità.

Ma... i ricordi di un vecchio sono forse quelli di un giovane ? Provate a chiedere ad un ventenne di parlarvi dei tempi delle elementari. Ammesso che, infastidito, non vi mandi a quel paese, i suoi ricordi saranno una sfilza di fatti, di concatenazioni banali, di piccole  gioie o delusioni. Fate la stessa domanda ad un sessantenne, e gli occhi gli si addolciranno...

Se rileggo un libro che mi è piaciuto, perchè, pur essendo lui, pur riconoscendolo, per altri versi scopro infinite altre sfaccettature, che me lo fanno apparire quasi nuovo, come se lo leggessi per la prima volta ? Non si tratta di Alzheimer... e così... se anche noi mutiamo, ed il fiume che ci scorre attorno ci trasforma, anzi siamo noi che cambiamo prima ancora di lui, cos'altro rimane ?
E' ora di chiudere l'acqua...