L'orologio

Quando leggo libri di astrofisica, come questo bellissimo di Hawking : " L'universo in un guscio di noce",  la sensazione è sempre la stessa : inadeguatezza.
La mente di fronte alle sfide alla logica : il tempo/spazio che si incurva, la velocità della luce costante, il fascino del Big Bang, la radiazione cosmica di fondo, il red-shift delle galassie.
Ci vuole tempo, non i quindici-venti miliardi di anni dell'universo, ma qualche generazione, per far sì che simili strabilianti fatti contro-intuitivi divengano banalità su cui nessuno sollevi più obiezioni.
Del resto l'intuito, la ragione, la logica perfino, possono portare fuori strada clamorosamente. Non pareva a menti eccelse dell'antichità che fosse il sole a ruotare attorno alla terra ? E non sembrava quest'ultima piatta, oltre ogni ragionevole dubbio ?
Ormai nessuno ci riflette su, non per superiore intelligenza, o comprensione del problema, ma perchè anche un buzzurro semianalfabeta qualunque può sfogliare un periodico e vedere una foto della Terra scattata dallo spazio.
E così il fatto che l'orologio atomico che volò a lungo su Concorde e su Boeing 747 segnasse una infinitesima differenza dal suo gemello rimasto fermo a Washington, non desterà più meraviglia. Nei viaggi interstellari non si parlerà più di differenze di fuso orario, ma di ora rispetto ad un sistema di riferimento... e si apporteranno automatiche correzioni a seconda di quanto a lungo e quanto velocemente si è viaggiato...
La frase il mio orologio va indietro poi, dovrà essere ulteriormente specificata... per evitare di far credere di possedere l'elisir dell'eterna giovinezza.

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