Settanta, il numero perfetto


Testardamente, con cocciutaggine, continuo la mia avventura su Twitter. Se c'è una persona che non è adatta ad un social network, quella sono io, ma fino a che non mi stufo (e sento succederà presto), continuo a sbattere la testa contro il vetro, come una mosca.
Come si fa ad accogliere con benevolenza, sulla TL , un  " BUONGIORNO MONDOO !!! " urlato a squarciagola ? Ancora sto cercando di connettere, mi torna su il caffellatte.
Poi ci sono quelle che citano brani di canzoni, sempre degli stessi : Ligabue (che detesto), Vasco Rossi (sono fermo alle bollicine), Jovanotti (il farfugliatore rosso). E quelle che mettono una mezza dozzina di canzoni di fila: già non ascolto quasi mai la musica, e mi dà fastidio sentirla occasionalmente dalle finestre dei vicini.
E l'invasione della TL ? Come su Facebook, ed è l'essenza del social !
Piove di tutto : frasi simpatiche, a volte profonde, citazioni, poesie, ma anche sciocche lamentele, una marea di battute stupide, foto orrende.
Non ce la faccio, devo arginare, devo mettere un freno. E sto seguendo solo una sessantina di utenti, cosa sarebbe con un migliaio ? Mi vengono i brividi. Per fortuna che c'è l'opzione " disabilita il retweet " , che applico sistematicamente, almeno quelli li evito.
Se tutti disabilitassero il retweet, come faccio io, Twitter scomparirebbe, o almeno le tweetstar si ritroverebbero con pochissimi follower. Non a caso sono le tweetstar che esortano ad usare il retweet, ma più che dimostrazione di " generosità " , come dovrebbe essere, questo viene usato per piaggeria: una specie di scambio di favori.
Il mio ideale sarebbe avere una ristretta cerchia di spiriti eletti. Non figure immateriali ed eteree, ma donne spiritose, colte, profonde, misteriose e ovviamente belle. Dovrò setacciarne diecimila per trovarne una decina. Facciamo settanta, va, un numero a caso: come l'harem dei mussulmani quando vanno in paradiso.

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