Santorini

L’isola di Santorini si trova a sud della catena delle Cicladi. Anche se molti si riferiscono a Santorini come un’isola singola, in realtà sono un gruppo di cinque isole: Thira, Thirassia, Palia Kameni, Nia Kameni e Aspronisi che costituiscono il bordo di un antico cratere vulcanico.
Nel 1627 a.C. ci fu un terremoto spaventoso seguito da una catastrofica eruzione vulcanica. Il successivo inabissamento della caldera del vulcano, lasciò emergere solo le punte più alte: le cinque isole summenzionate.
Santorini alias l'isola di Thera e l'esplosione che distrusse la civiltà minoica. Uno tsunami con onde dai 35 ai 150 metri raggiunse l'isola di Creta, distante 110 km. L'eruzione liberò nell'atmosfera 100 km cubici di materiali piroclastici, quattro volte superiore alla quantità rilasciata nell'esplosione del Krakatoa.
Un'immane tragedia, uno di quegli sconvolgimenti epocali che coinvolgono civiltà distanti fra loro migliaia di chilometri. Si pensa che Platone trasse indirettamente ispirazione da questo evento quando si riferì alla scomparsa di Atlantide.

Una mattina, belli belli, con la nostra elegante ed affusolata Costa Mediterranea, arriviamo a Santorini. Tiro la tenda della cabina, ed ancora insonnolito ecco lo spettacolo che mi si presenta.


Il riverbero è fortissimo, e socchiudendo gli occhi stento a mettere a fuoco. Qualcosa di misterioso emana da questi luoghi. Scogliere a picco, alte 3-400 metri. Nerissime, brulle, inospitali, con la strada che faticosamente si inerpica a zig-zag. Sulla cima si intravedono case bianche, ancora indistinte.
Una potenza malefica, l'eco di sottofondo di una tragedia consumata, di morte e di terrore, aleggia come sospesa. Mi fa ripensare a quando passo vicino alla diga del Vajont, altissima, grigia, in quella forra paurosa, e trattengo il respiro, contemplando il muro di cemento.
Come un novello Ulisse scruto l'isola cercando di decifrarne i segreti, ma a poco a poco mi lascio conquistare dalla bellezza dei suoi villaggi bianchissimi, con le case a strapiombo, dai suoi colori su cui predomina l'azzurro delle finestre, delle cupole delle numerose chiese, degli ombrelloni, dalle stradine piene di turisti.



Visitiamo il villagio di Oia, sull'estrema punta nord dell'isola e poi ripiombiamo a valle, con una ripidissima e veloce teleferica. Ci accomiatiamo da un luogo incantevole, stregato, e con nostalgia ammiriamo quei paesini sparpagliati sulla sommità, come zucchero a velo su una gigantesca torta di cioccolato.


Ed ecco a coronare queste bellezze, un filmato con la musica del sublime Vangelis e la voce dell'indimenticabile Irene Papas...

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