Ieri sera l'ho rivisto, non proprio dall'inizio, ma più o meno da dove parte questo video. Non lo ricordavo, ma quando Phil, il protagonista, ha messo un piede nella pozzanghera, è scattata la molla.
L'eterno ritorno di Nietzsche reso magnificamente in un film davvero interessante, per gli spunti di riflessione che offre.
L'eterno ritorno di Nietzsche reso magnificamente in un film davvero interessante, per gli spunti di riflessione che offre.
All'inizio sembra un giallo di Hitchcock ; lo spettatore, prima divertito dall'originale trovata, a mano a mano si immedesima nel protagonista, ed inizia a pensare a cosa farebbe in una simile situazione.
L'immortalità, certo, ma costretti a vivere sempre la stessa ed unica giornata, infinite volte.
L'immortalità, certo, ma costretti a vivere sempre la stessa ed unica giornata, infinite volte.
Un identico presente, senza un passato e senza un domani, l'eternità racchiusa in sole ventiquattr'ore, la tela del ragno del tempo a cui non si può sfuggire. Un oggi immerso in una luce abbagliante, senza la confortevole ombra del domani, del dubbio.
Variazioni, anche notevoli, sono consentite, ma mai sostanziali : il risultato finale non può essere mutato. Il vecchio accattone muore sempre, quel giorno, e la splendida Rita, per quanto corteggiata in mille modi, non cederà al protagonista.
Il senso di onnipotenza, la sensazione di poter fare qualsiasi cosa, dato che si ha infinito tempo a disposizione, come imparare a suonare il piano, a poco a poco cede il passo alla disperazione più nera e agli innumerevoli, quanto vani, tentativi di suicidio.
Solo la " redenzione " , tramite il disinteressato aiuto al prossimo , permette il miracolo.
Il senso di onnipotenza, la sensazione di poter fare qualsiasi cosa, dato che si ha infinito tempo a disposizione, come imparare a suonare il piano, a poco a poco cede il passo alla disperazione più nera e agli innumerevoli, quanto vani, tentativi di suicidio.
Solo la " redenzione " , tramite il disinteressato aiuto al prossimo , permette il miracolo.
Quella sveglia che segna le 6:00 diventa l'icona del film, e quando nella scena finale si vede il braccio della ragazza che va a spegnerla, lo spettatore tira un respiro di sollievo, anche se per qualche minuto rimane titubante. Sembra impossibile, ma siamo nel domani, nell'oggi, finalmente è il tre febbraio, ed il Giorno della Marmotta è alle spalle.
Siamo usciti dal tunnel dell'immortalità, e la vita riprende il suo corso, Phil potrà finalmente invecchiare accanto alla sua Rita, potrà vivere !
Siamo usciti dal tunnel dell'immortalità, e la vita riprende il suo corso, Phil potrà finalmente invecchiare accanto alla sua Rita, potrà vivere !