Solo qualche brano dell'Eutifrone che mi ha particolarmente colpito. Il dialogo ha uno schema preciso e ben congegnato, pur mantenendo la freschezza di una "conversazione" a ruota libera...
"Ora dimmi dunque, per Zeus, quello che poco fa sostenevi di conoscere sicuramente: cosa è mai quello che sostieni è santo e non santo riguardo l'omicidio e tutte le altre questioni? Il santo dunque non è identico a se stesso in ogni azione, e l'empio, a sua volta, non è il contrario di tutto ciò che è santo, ed esso poi è simile a se stesso e contiene una sola forma rispetto all'empietà, tutto ciò che sta per non essere santo?"
Inizia la grande epopea della filosofia, la ricerca dell'essenza, dell'idea, ideale, archetipo, minimo comun denominatore che è dietro alle cose e ne permea l'esistenza. Che ci fa riconoscere una cosa come bella, anche se non riusciamo a definire cos'è il bello, che ci permette di comunicare, di comprendere, di trasferire la conoscenza, di dialogare.
Una ricerca mai finita, di qualcosa che è lì a due passi, davanti a noi, ma non possiamo toccare, raggiungere, definire, comprendere.
Segue un esempio di logica stringente, in cui l'interlocutore vede sbriciolarsi una dopo l'altra le sue errate convinzioni...