Computer ed autocoscienza



Il matematico/fisico Roger Penrose ha più volte puntualizzato la differenza fra la mente umana ed il computer. Mentre quest'ultimo può solamente " computare " , cioè eseguire degli algoritmi, sebbene a velocità spaventosa, la mente dell'uomo, oltre a saper fare questo, è capace di " vedere" o " sentire " la risposta giusta.
Solo il pc si arena in un loop interminabile, quando viene posto di fronte alla semplice domanda se esista un numero dispari che sia la somma di due numeri pari ; l'uomo risponde facilmente di no, anche se non riesce a dimostrarlo subito.
Del resto, tutta la matematica e la geometria non si basano su dei postulati indimostrabili ma assolutamente " certi " ? E senza questa accettazione, l'uomo non sarebbe mai progredito fino a poter costruire il velocissimo idiota di silicio che ha solo due opzioni : 1 o 0.
Si ripropone il vecchio dilemma della conoscenza a priori, l'intuizione che precede la deduzione; si sente il lavoro di ricerca di Socrate, le idee di Platone ed il conflitto con la tabula rasa aristotelica. C'è dentro anche Kant, e molti altri.

Tempo fa mi interessavo al trading, e nell'intento di " scoprire " pattern che potessero predire il comportamento dei mercati, mi sono avvicinato ai sistemi che usavano le reti neurali, con complicatissimi algoritmi di back-propagation e di selezione genetica.
Non ci capivo molto, ma questa progressiva " correzione " aveva veramente il sapore dell'apprendimento, anche se dietro l'angolo c'era sempre il pericolo dell'over-fitting (eccessivo adattamento). O pensiamo alla logica fuzzy, ai suoi eleganti grigi sfumati, che aborriscono il dualismo bianco e nero, e che fanno credere che il computer possa rispondere forse, o ma, e non solo sì o no.
I progressi della robotica sono spaventosi, ma rimane sempre quell'unica domanda : " Può il computer  inventare qualcosa di imprevisto, di non programmato ? ". La risposta (per me) è no, al computer possono essere inserite delle variabili random, e può seguire una sorta di adattamento alla realtà, ma è come mettere un granello di sabbia negli ingranaggi per vedere cosa succederà. Il computer o il robot potrà simulare una selezione biologica, ma non ragionerà mai, non arriverà ad una autocoscienza.
O sono anch'io il giocattolo di Dio ? ...