Cipro

Il Santuario di Apollo Hylates, che si trova 2.5 chilometri circa a ovest dell’antica città di Kourion, era uno dei principali centri religiosi dell’isola, dove Apollo era venerato come Hylates, Dio dei boschi.
Solo due colonne sono state ristrutturate, anche qui terremoti... notate i rari capitelli ciprioti.

Gerusalemme

Arriviamo in Terra Santa. Una miriade di sensazioni, troppa storia, troppa religione, troppo odio coagulato in così poco tempo. Non c'è modo di raccapezzarsi, di concentrare lo spirito e la mente sui luoghi sacri, colmi di millenaria storia.
Le immagini si sovrappongono una all'altra, fagocitate dalla collaudata macchina del turismo di massa. Ci vorrebbero settimane, mesi, per farsi una pallida idea di ciò che questi posti rappresentano per l'umanità, per le tre grandi religioni monoteiste.
Metto qualche foto, cercando di ricordare...

Scilla e Cariddi


Sono ovviamente io, del resto ogni proprietario di un blog è, per definizione, narcisista. Qui sono appoggiato al parapetto della cabina, per la precisione cabina con gran balcone, come categoria appena sotto la suite; poi c'è la grande suite... ma il discorso finanziario si complica assai...
Il parapetto è di vetro, così puoi guardare il mare anche stando sdraiato sul letto. Dovevamo essere appena partiti da Savona, alla volta di Civitavecchia, lo deduco dal vento che mi scompliglia la folta chioma.
I momenti migliori della crociera sono quando la nave è al largo. Così al largo che nessuna terra è in vista all'orizzonte. Rimanevo affascinato a guardare la prua che creava onde, ed il gioco, lo scontro fra queste e le onde possenti del mare. La spuma bianchissima, quasi latte appena sotto alle fiancate, le bollicine frizzanti, la scia che si allunga zigzagando dietro alla nave.
Infinite tonalità di azzurro, di blu scuro, di bianco, di verde, ed il vento e il profumo del mare.

Olimpia : la sfida !

Lo stadion (o stadio) era un'antica gara di corsa, parte dei Giochi Olimpici e dei Giochi Panellenici.
Esistevano altri tipi di gare di corsa, ma lo stadion era la più prestigiosa; il vincitore veniva spesso considerato come il vincitore degli interi Giochi e per secoli l'olimpiade prendeva il nome del vincitore della corsa dello stadion, il quale doveva accendere il fuoco dei giochi successivi. Tutto nacque qui... nel 776 a.C. , allo stadio di Olimpia...

Santorini

L’isola di Santorini si trova a sud della catena delle Cicladi. Anche se molti si riferiscono a Santorini come un’isola singola, in realtà sono un gruppo di cinque isole: Thira, Thirassia, Palia Kameni, Nia Kameni e Aspronisi che costituiscono il bordo di un antico cratere vulcanico.
Nel 1627 a.C. ci fu un terremoto spaventoso seguito da una catastrofica eruzione vulcanica. Il successivo inabissamento della caldera del vulcano, lasciò emergere solo le punte più alte: le cinque isole summenzionate.
Santorini alias l'isola di Thera e l'esplosione che distrusse la civiltà minoica. Uno tsunami con onde dai 35 ai 150 metri raggiunse l'isola di Creta, distante 110 km. L'eruzione liberò nell'atmosfera 100 km cubici di materiali piroclastici, quattro volte superiore alla quantità rilasciata nell'esplosione del Krakatoa.
Un'immane tragedia, uno di quegli sconvolgimenti epocali che coinvolgono civiltà distanti fra loro migliaia di chilometri. Si pensa che Platone trasse indirettamente ispirazione da questo evento quando si riferì alla scomparsa di Atlantide.

Una mattina, belli belli, con la nostra elegante ed affusolata Costa Mediterranea, arriviamo a Santorini. Tiro la tenda della cabina, ed ancora insonnolito ecco lo spettacolo che mi si presenta.


Il riverbero è fortissimo, e socchiudendo gli occhi stento a mettere a fuoco. Qualcosa di misterioso emana da questi luoghi. Scogliere a picco, alte 3-400 metri. Nerissime, brulle, inospitali, con la strada che faticosamente si inerpica a zig-zag. Sulla cima si intravedono case bianche, ancora indistinte.
Una potenza malefica, l'eco di sottofondo di una tragedia consumata, di morte e di terrore, aleggia come sospesa. Mi fa ripensare a quando passo vicino alla diga del Vajont, altissima, grigia, in quella forra paurosa, e trattengo il respiro, contemplando il muro di cemento.
Come un novello Ulisse scruto l'isola cercando di decifrarne i segreti, ma a poco a poco mi lascio conquistare dalla bellezza dei suoi villaggi bianchissimi, con le case a strapiombo, dai suoi colori su cui predomina l'azzurro delle finestre, delle cupole delle numerose chiese, degli ombrelloni, dalle stradine piene di turisti.



Visitiamo il villagio di Oia, sull'estrema punta nord dell'isola e poi ripiombiamo a valle, con una ripidissima e veloce teleferica. Ci accomiatiamo da un luogo incantevole, stregato, e con nostalgia ammiriamo quei paesini sparpagliati sulla sommità, come zucchero a velo su una gigantesca torta di cioccolato.


Ed ecco a coronare queste bellezze, un filmato con la musica del sublime Vangelis e la voce dell'indimenticabile Irene Papas...

Giza


La grande piramide di Cheope. Ci sono molti modi di avvicinarla, infiniti punti da cui riprenderla; questo è quasi furtivo, come un serpente che striscia fra i sassi, di chi cerca di spiarla senza farsi vedere...