Il passato è lo specchio del futuro


Pensa che prima di noi si è consumata una parte
del tempo eterno, senza toccarci.
E' questo lo specchio che Natura ci offre
dopo la morte : il futuro.
Vedi tu forse in quel vuoto niente di triste,
un segno che ti spaventi ?
O non è quella una quiete più certa del sonno ?

Lucrezio " De Rerum Natura " (III, 970-975)

Versi di una bellezza cristallina, di una profondità distaccata, serena. Sembra di riascoltare " E'l naufragar m'è dolce, in questo mare ". Non per niente Leopardi, anch'egli poeta e filosofo, conosceva benissimo Lucrezio.
Siamo portati a considerare sempre, con sgomento, il tempo in cui non saremo più. Ognuno di noi si pone di fronte alla morte, di fronte al " dopo "  in maniera differente.
Lucrezio, da epicureo, sposta il problema ; ma se Epicuro ci fa capire l'impossibilità di " incontrare " veramente la morte, perchè essa viaggia all'infinito su un binario parallelo, dove essere e non essere non possono coesistere, qui c'è qualcosa di più.
Il tempo, l'eterno, viene sapientemente sfruttato. Il tempo ci precedette " senza toccarci ", senza nuocerci, senza portare tristezza nei nostri cuori.
E come così fu, prima di noi, così sarà, dopo di noi. Il passato come specchio del futuro, e viceversa. Se possiamo guardare con occhio sereno a quando non esistevamo ancora, se possiamo concepire un mondo senza di noi, così dobbiamo immaginare il futuro : " una quiete più certa del sonno " .

Aggiungo un'altra traduzione, anch'essa molto bella :

Volgiti a considerare parimenti come nulla siano state per noi
le età dell'eterno tempo trascorse prima che noi nascessimo.
Questo è dunque lo specchio in cui la natura ci presenta
il tempo che alfine seguirà la nostra morte.
Forse in esso appare qualcosa di orribile, forse si vede qualcosa
di triste? Non è uno stato più tranquillo di ogni sonno?

Le formiche



Magnifico filmato. Quello che risalta non è il gigantesco aereo, il maestoso Airbus A380: l'aereo civile di gran lunga più grande e possente del mondo; no... è l'infaticabile lavoro dell'uomo, di questo esercito di formiche operaie e sullo sfondo migliaia di imprese, di tutte le dimensioni.
Un titanico sforzo, una comunione d'intenti, quando vuole l'uomo riesce a creare incredibili cose.